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Die Autorin untersucht den Wandel der Erinnerung an die Shoah in der ungarischen Literatur. Die Analyse stützt sich auf die strukturanalytische Hermeneutik Paul Ric¿urs und setzt sich kritisch mit dem strukturalistischen Ansatz Hayden Whites auseinander. Sie verfolgt die ungarische und deutsche Rezeptionsgeschichte von Imre Kertész¿ 1975 erschienenen «Roman eines Schicksallosen», beleuchtet Kertész¿ eigentümliche Position im sich wandelnden deutschen Erinnerungsdiskurs und nimmt auch die (zweimalige deutsche) Übersetzung (1990 und 1996) in den Blick. Sie erweitert den Fokus, indem sie den generationellen Gedächtniswandel am Beispiel von László Márton und seinem 1999 veröffentlichten Roman «Die schattige Hauptstraße» veranschaulicht.
Vibrante miscellanea di appunti, sensazioni, frammenti di esperienza, trascrizioni spontanee, la scrittura diaristica costituisce un momento imprescindibile (e una porzione abbondantissima) dell¿opera di Peter Handke. I diari di Das Gewicht der Welt sono espressione immediata di quello stretto legame che l¿autore austriaco stabilisce fra lo scrivere e l¿esperire, la parola e il pensiero sensibile, ed aprono un importante spiraglio sul pulsante lato empirico della sua ricerca letteraria. È quindi sulla traccia di queste annotazioni che la scrittura di Handke, in particolare quella a cavallo degli anni Settanta, viene qui ripercorsa e interrogata. Questo studio ne esplora presupposti linguistici e discorsi esperienziali, tratti caratterizzanti e aspetti intertestuali, riscoprendo quella tipica attitudine handkiana a cristallizzare in brevi miniature, in piccoli "riflessi di lingua", l¿esperienza pura e universale della sensazione, il contatto con nient¿altro ¿ e niente meno ¿ che "il peso del mondo".
Questo studio, premettendo un'analisi del Coriolanus (1609?) come opera politica aperta, indaga un corpus di adattamenti del testo, appartenenti alla cultura tedesca. Sottolinea il loro essere, al contempo, atti estetici e atti politici, fortemente implicati e funzionanti nei relativi contesti storici, culturali e sociali.
Der Venezianer Francesco Algarotti (1712-1764) zählt zu den schillerndsten Figuren des europäischen 18. Jahrhunderts: Naturwissenschaftler, Gelehrter, Dichter, Essayist, Kunstkenner und Musiktheoretiker, Berater von gekrönten Häuptern und Kulturvermittler zwischen Frankreich, Russland, England, Sachsen und Preußen.Diese Studie bietet neue Einblicke in die Biografie dieses Kosmopoliten, sowohl was seine familiären Beziehungen als auch seine Tätigkeit als Kunstvermittler zwischen Venedig und Hessen-Kassel angeht. Sie leistet somit einen wertvollen Beitrag zur Rekonstruktion einer wissenschaftlich fundierten Biografie des venezianischen Aufklärers, die immer noch aussteht. Il veneziano Francesco Algarotti fu tra le più interessanti figure del cosmopolitismo illuminista europeo. Studioso di scienze naturali, di materie filosofiche, artistiche e letterarie, poeta e saggista, teorico di teatro, arte, musica ed architettura, esperto di finanze e di politica, fu poligrafo fecondo di fama internazionale e consigliere di nobilil e re nei più diversi ambiti. Il presente studio raccoglie spigolature relative a momenti della biografia di Francesco Algarotti (1712-1764) e della sua famiglia e concernenti, soprattutto, l¿attività di agenti dei due fratelli, Bonomo e Francesco, nel settore delle arti visive. Esso intende offrire in tal modo un contributo scientifico alla sempre ancora incompleta biografia del Veneziano.
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