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"Parole di dentro" è la seconda raccolta di versi e poesie di Andrea Bianco, dopo quella intitolata "Come tutto è fragile" pubblicata nel dicembre 2021. Il senso e la direzione dell'opera, prova a spiegarli lo stesso autore, partendo proprio dal titolo, che non è evidentemente un dettaglio;Le parole di dentro sono paradossalmente parole che più di tutte le altre hanno bisogno d'avere certezza di un di fuori e di una luce che le raggiunga e le illumini per essere viste, ascoltate, lette, riconosciute.Le parole di dentro sono parole inquiete, incompiute, indefinite ed indefinibili, sempre e costantemente in viaggio, alla ricerca di un luogo e di un posto altro da sé e da ciò che sono, furono o saranno.O forse sono solo parole perdute tra i sentieri di vento della memoria e le strade di pioggia della nostalgia, aggrappate come noi che le scriviamo o le leggiamo, al mistero, magnifico e crudele della vita e del suo inverno.La prefazione del volume è curata dal Professor Alessandro Cocuzza.
Un piccolo libro per grandi e piccini, come uno scrigno che custodisce storie misteriose e fantastiche, tutte legate non solo al Natale nel suo significato più favolosamente laico, ai suoi riti ed ai suoi protagonisti più celebri, ma anche ed in certi casi soprattutto, alle atmosfere uniche, magiche ed antiche dell'inverno, dei suoi colori freddi eppure avvolgenti, dei suoi venti severi ma incantatori, delle sue notti infinite ma piene d'attese e di presagi. Il tutto accompagnato da una fitta raccolta di canti, versi e poesie a tema, completata dalla struggente malinconia di memorie intime e profonde, risalenti perlopiù al periodo dell'infanzia e della giovinezza dell'autore.
Flavio Berruti è un commissario di polizia genovese decisamente sui generis, se così si può dire. Infatti, oltre ad un carattere ed una personalità forti al limite dell'arroganza verso molti suoi simili, il quarantenne poliziotto ligure è invece capace di gesti di grande generosità e tenerezza nei confronti del variegato mondo degli animali, per il quale, a partire dal suo fedele meticcio Will fino a tutto "l'equipaggio dell'arca", nutre un rispetto ed un amore sinceri e profondi. Capita così che fra un caso e l'altro della sua professione ufficiale, il nostro si prenda cura nei momenti liberi di andare per esempio a stanare chi abbandona un povero quattro zampe in autostrada in piena estate e, una volta colto sul fatto, salvi l'animale e lasci legato ad un albero dietro l'autogrill, proprio chi l'aveva portato a perdere senza alcuno scrupolo di coscienza. Oppure, come accade in questo primo episodio, grazie ad una serie di fatti e di circostanze particolari, si ritrovi inviato nel profondo Sud siciliano, per tentare di fermare una strage da avvelenamento di almeno una ventina fra cani e gatti randagi che si sta consumando nell'indifferenza di molti ma non di tutti, dentro i confini di un parco verde pubblico. "Quell'animale del Commissario Berruti" è una book-fiction poliziesca ad episodi, scritta come la sceneggiatura agile e veloce di un fumetto senza i disegni (dialoghi fittissimi e descrizioni essenziali), che prova a rovesciare il gioco narrativo uomo - cane più classico ed affermato alla REX, dove un "poliziotto con la coda" aiuta il suo compagno umano nella quotidiana lotta contro ladri ed assassini. Qui appunto ci sono sempre uno "sbirro" ed il suo cane ma è il primo che si occupa di rendere la vita migliore al secondo ed a tutti i rappresentanti della sua specie, facendo così diventare la lotta contro i soprusi umani in tal senso e per il rispetto dei diritti degli animali in genere, un valore autentico per nulla banale (il protagonista è un vegetariano convinto) e soprattutto il tema di fondo ricorrente della storia in sé.
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