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Questa deliziosa fiaba popolare rientra in uno dei tipi di intrecci fiabistici catalogato col numero 530 nell¿apposito indice, dal nome «galoppare fino alla principessa che se ne sta in un¿alta torre [térem]». Questo intreccio è presente nel patrimonio folclorico di molti paesi oltre alla Russia.
"I libri che compongono la Bibbia hanno subìto l'amaro destino di una coperta che ognuno tira dalla propria parte per dimostrare questa o quella tesi. Non c'è come essere decretato «sacro» perché un testo abbia un destino traduttivo segnato, segnato da scelte traduttive improntate a una tesi ideologica extratestuale.Tutti i traduttori, volenti o nolenti, coscienti o inconsapevoli, hanno una tesi ideologica dimostranda nel proprio lavoro. Ma si spera che in generale sia una tesi intratestuale, ossia radicata nella loro interpretazione del testo, e non extratestuale, ossia radicata altrove, nella necessità di fare una crociata di cui il metatesto diviene pretesto. Anch'io, confesso, ho una tesi: quella di mostrare la possibilità di una traduzione curiosa delle circostanze che hanno determinato l'esistenza di questo testo. Circostanze fattuali, quindi non ideologiche. Curiosità descrittiva. Per questo le numerose ambiguità sono state risolte a vantaggio della plausibilità non ideologica ma descrittiva, fabulistica." (l'autore)
Nella cultura russa di fine Ottocento non esiste una parola precisa per significare 'uomo', 'donna'. La società è talmente ancora scissa nelle due classi che esistevano ai tempi della servitù della gleba, che per 'uomo' abbiamo due parole, bàrin e muz¿ìk, e per 'donna' bàrynâ e baba. In questo racconto si mettono in risalto i problemi di traducibilità culturale esistenti tra queste due classi, che solo apparentemente parlano la stessa lingua. Non a caso il ricco a un certo punto si rivolge ai poveri dicendo: 'Noi vi trattiamo come persone', fatto nuovo e insolito, che è quello che genera tutta l'incomprensione. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
Questo breve racconto del 1899 si svolge tutto nell'arco di poche ore. Nella prima parte una vecchia baba che non sa più nulla della figlia da quattro anni, da quando s'è sposata ed è andata a stare in città col marito, cerca di dettare una lettera a chi è meno analfabeta di lei, un soldato a casa per le feste che intercorrono tra Natale e il 6 gennaio. Nella seconda parte la figlia riceve la lettera. Il mondo è in mano ai maschi. Le donne soccombono sempre e comunque. Versione filologica del racconto.
Caro Bruno, la poesia mi affascina e mi mette soggezione.Spesso mi appare ermetica e, anche se condivido fino in fondo, senza considerarla riduttiva, la definizione che ne dava GF Contini (a memoria, dal liceo) di "cosciente rifiuto e lucido superamento delle regole sintattiche e grammaticali", la mia ammirazione e la mia soggezione ad essa sconfinano qualche volta in una specie di rinuncia alla comprensione razionale e in un contemporaneo abbandono ed abbraccio emozionale, o emotivo: il che mi basta per apprezzarla e amarla.Questa premessa per affermare con modestia e semplicità che le mie parole sul tuo lavoro vanno prese per quelle di un ingenuo lettore, che ha una venerazione totale per la parola scritta e che dunque ama la poesia, anche se ignorante in materia. Beh mi sono piaciute molto le tue poesie, molto.Mi colpiscono per il carico di attrazione per il femminile che testimoniano, mi seducono per la sensualità che sprigionano, mi incuriosiscono per i sentimenti delicati, ma a volte robusti, che esprimono: ne scaturisce un mondo di emozioni e di pulsioni, e di fascinazioni che mi meraviglia, se lo confronto con il quadro razionale e apparentemente algido che offri di te quando ti apri agli altri. Forse è la scelta dei quadri, per la maggior parte rappresentanti femmine più o meno generose di sé, ma certo tutte profondamente femmine, ma da queste tue parole strutturate in brevi poemi liberi scaturisce una grande ricchezza emotiva dedicata, non dico univocamente, ma certo fortemente, all'altra metà del cielo. Dunque, dietro quella veste formalmente ineccepibile di uomo di lettere e di studio, cioè di mente e di ragione, sei un assatanato uomo di carne e di sensi: alleluia! E la forma leggera e agile che assumono le tue poesie, spesso in consapevole contrasto con alcuni quadri "importanti", sembra affermare che, nonostante l'entità e/o la gravità dei sentimenti provati, basta la musica lieve di poche parole a narrarli, che siano però le parole giuste, anche inventate. Mi sono piaciute senza riserve, dunque i miei complimenti. Grazie. Gianpaolo Tescari
Nolite mittere Silvam ante porcos Le tue mancate parole, le perle, i porci, non ti sembri soltanto, è vero, è così il mio sommo peccato: ti chiamo bella e mi abbracci, mi ti sdrai addosso. Beneducata Per buona educazione non sai essere volgare solo nel sonno piccoli abbai soffocati. Al coro degli sguaiàti, lanci lo sguardo a me per farmi capir che son villani.
This Handbook of Translation Studies reflects my experience as a translation scholar, and a translation teacher, and a translator from Russian. The knowledge of the Russian language allowed me to read (and translate into Italian) crucial authors like Popovič, Lyudskanov, Torop, Revzin and Rozentsveyg. Since not many Western translation scholars know them, we get as a consequence a translation theory which is split between West and East according to a sort of 'cultural Berlin wall'.
Ma se il vento, prepotente e assassino decide ora di essere tiepido, di essere gelido di andare venire restare da sé solo un costrutto, dici tu, solo un costrutto culturale ma cos¿altro cos¿altro ho per aggrapparmi cosa c¿è di base, qual è il fondo solido? il nucleo intorno a cui si avvolgono le certezze? come un rocchetto, come un racconto, si dipanano gli strati ¿ non sanno di essere arrotolati sul nulla.
Quando leggiamo un libro tradotto, spesso ci viene spontaneo dare un giudizio sulla traduzione, bella, brutta, scorrevole, difficile... ma nella maggior parte dei casi il nostro giudizio si basa sulla sola lettura in italiano, senza prendere in considerazione cosa c'era scritto nell'originale e come. Questo può essere trascurabile per una letteratura d'intrattenimento, ma quando si tratta di giganti della letteratura siamo molto più interessati a leggere un testo che assomigli il più possibile all'originale. Questa analisi si basa su «La lingua salvata» di Elias Canetti. Due tesi della Civica «Altiero Spinelli» di traduzione si sono cimentate nell'analisi comparativa tedesco-italiano delle prime pagine del testo. E il curatore cerca di trarne alcune conclusioni generali.
237 voci che compongono il lessico della psicoanalisi classica, con un glossarietto dei traducenti inglese-italiano e un glossarietto dei traducenti italiano-inglese.
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