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"Perché solo l'Italia?" è una sorta di saggio breve che affronta lo spinoso tema dell'immigrazione. L'autore, che lascia intendere esplicitamente quanto ritenga difettosa l'attuale politica italiana al riguardo, sostiene che il punto di partenza sia cercare di distinguere, tra i migranti, gli "innocenti" - in fuga dalle guerre e in cerca di un futuro migliore - dai potenziali criminali, intenzionati a delinquere e a farsi beffe delle leggi italiane. Mette in guardia dal pericolo di accogliere in Italia immigrati non disposti a integrarsi nel nostro tessuto sociale, ma pronti al contrario a imporre a tutti le proprie usanze e convinzioni religiose, manifestando tutti i suoi dubbi sulla possibilità di una pacifica convivenza e sulla stabilità di una società multiculturale.
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