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After acquiring a little plot of land surrounded by dry-stone walls, the author reminisces the experiences and sensations of the past nine months spent to transform the barren green space into an English garden paradise. Her memories and immediate observations bubble up in her mind over the three hours she spends sitting in her garden one summer morning while waiting for her new friends, the former owners of the plot, to turn up for their very first visit. The garden layout is meant to be a surprise for them because they last saw their land the year earlier, before they sold it to the author. The encounter of the former owners with the new proprietor, the writer, leads the latter to finally discover the reasons behind the sale. The motives are a real eye opener and truly astounding and they point to one and only one entity, the Spirit of the Place, otherwise known as Genius Loci, who plotted lovingly behind the scenes to lure its guests all together in order to ensure its potential to flourish and to be cherished.
It's an empathetic and humorous reading for a younger audience and for an older audience still young at heart, alike. The aim is to captivate the readers and guide them into the fascinating world of wool thanks to a daring little English sheep: Nigel Sheep. Una lettura empatica ed al contempo umoristica sia per un pubblico giovane sia per uno più maturo ma ancora giovane di spirito. Lo scopo è quello di avvincere i lettori e di accompagnarli nell'affascinante mondo della lana, grazie ad una temeraria piccola pecora inglese: Pecora Nigel.
"Una vita migliore" è la seconda opera in lingua italiana di Della Livorno. In questo nuovo lavoro, l'esigenza di documentazione storica sulla vita degli operai tessili nel secolo scorso a Miagliano (BI) trova un naturale complemento e una notevole spinta narrativa nel racconto delle vicissitudini della protagonista, Laura. Il suo personaggio, dotato di forti luci ed ombre, prende forma durante il racconto e gli conferisce le caratteristiche del romanzo realista. La vita del paese e le caratteristiche del periodo storico in cui si svolge l'azione emergono da una serie infinita di dettagli, riferiti meticolosamente e resi vivi dall'interazione tra le figure che in esso agiscono. L'elemento autobiografico ed onirico, derivante dalla parentela della protagonista con l'autrice, resta marginale ed è unicamente volto a tratteggiare alcuni particolari dell'ambiente di paese e del carattere del personaggio.
Questo libro è forse uno degli innumerevoli diari nei quali l'autrice ha fissato attimi della sua vita, pensieri, sensazioni, esperienze? O è forse una meditazione sul valore della bellezza, della morte, dei rapporti familiari, sull'intreccio tra eventi personali e universali? La dimensione del racconto si moltiplica in numerosi balzi temporali, pensieri ricorrenti, serie di eventi distribuite su singoli istanti separati da anni, ma caratterizzate da un'unità logica e percettiva, tanto da formare la trama di un'esistenza vissuta coscientemente, in modo sofferto e pure sereno. Per quanto il testo abbia caratteri autobiografici, i protagonisti sono molteplici e non scontati: all'io dell'autrice e alle persone dei suoi cari si affianca la presenza tangibile della morte, che viene resa positiva tramite l'accettazione e l'interiorizzazione, e che emerge come figura paradossalmente viva e attiva in ogni parte dell'opera, sempre accompagnata dall'inseparabile aura di bellezza che la contraddistingue.
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