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Candide cime, grandi nel cielo forme solenni cui le nubi notturne stanno sommesse come la gregge al pastore, ed i Vegli inclinati su l'urne profonde dànno eterne parole, e fanno corona le stelle taciturne;
- Forse - rispondeva la donna, quasi protendendo il sorriso contro il vento eroico della rapidità, nel battito del suo gran velo ora grigio ora argentino come i salici della pianura fuggente.- Non forse. Bisogna che sia, bisogna che sia! È orribile quel che fate, Isabella: non ha alcuna scusa, alcuna discolpa. È una crudeltà quasi brutale, un'offesa atroce al corpo e all'anima, un disconoscimento inumano dell'amore e d'ogni bellezza e d'ogni gentilezza dell'amore, Isabella. Che volete voi fare di me? Volete rendermi ancor più disperato e più folle?- Forse - rispondeva la donna, aguzzando il suo sorriso che il velo pareva confondere e quasi fumeggiare nei mobili riflessi, di sotto ...
Quelle horreur et quelle mort et quelles beautés nouvelles sont partout éparses dans la nuit? Quel vent prodigieux excite toutes les flammes en travail dans le firmament latin? Le jour est proche! Le jour est proche! O mes odes, filles rapides de la fureur et du feu, quel dieu, quel héros, quel homme exalterons-nous au jour certain? Je ne suis plus en terre d'exil, je ne suis plus l'étranger à la face blême, je ne suis plus le banni sans arme ni laurier. Un prodige soudain me transfigure, une vertu maternelle me soulève et me porte. Je suis une offrande d'amour, je suis un cri vers l'aurore, je suis un clairon de rescousse ...
Alcione [al¿t¿öne, al¿t¿¿¿ne]) è il titolo di una raccolta di 88 poesie del poeta italiano Gabriele D'Annunzio, scritte tra il 1899 e il 1903 e pubblicate nel 1903. Era inteso come il terzo volume di un'opera di sette libri intitolata Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi che fu successivamente interrotta nel 1912 con soli quattro volumi pubblicati: Maia, Elettra, Halcyon e Merope. Il 7 luglio 1899, D'Annunzio scrisse al suo editore Treves su una lunga e complessa opera lirica che stava sviluppando. I sette libri della Laudi prendono il nome dalle stelle dell'ammasso delle Pleiadi. Di questi, i primi tre furono pubblicati nel 1903, mentre Merope fu pubblicato nel 1912.D'Annunzio riprende a scrivere poesie dopo una lunga pausa (la sua ultima opera lirica, Poema paradisiaco è datata 1893), durante la quale conduce una vita movimentata tra viaggi, esperienze politiche e il legame sentimentale appena stabilito con l'attrice Eleonora Duse. Halcyon è visto dal poeta come un radicale allontanamento dalla sua opera precedente, in cui sente di scrivere più liberamente, abbandonando modelli, forme e personaggi del passato senza rinunciare alla vastissima cultura che, di fatto, scaturisce da Halcyon, passando dalla mitologia greca antica, alle citazioni latine e alle reminiscenze rinascimentali italiane.Halcyon comprende 88 poesie, ordinate con un metodo strutturale che non riflette l'ordine cronologico di composizione. Tra il primo ("La tregua") e l'ultimo ("Il commiato") si delinea l'ideale di un'estate trascorsa tra gioia sentimentale e realizzazione poetica. La collezione è divisa in cinque sezioni interrotte da quattro lunghi ditirambi.Le sue poesie più note sono forse La pioggia nel pineto e La sera fiesola. Queste due opere liriche sono comunemente apprese nel Liceo come alti esempi di poesia decadentista.
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