Bøker av Giuseppe Pitre

Chiamato al trono di Spagna Carlo III, la doppia corona di Napoli e di Sicilia passava al minorenne figliuolo di lui, Ferdinando . Le riforme iniziate dal sapientissimo Principe venivano proseguite e fecondate dall'accorto Ministro Tanucci, educato ai principî di Montesquieu e di Hume: e l'Isola avviavasi ad altre riforme economiche, civili, sociali per quanto lo consentissero i tempi, a grandi novità poco disposti e pieghevoli. La lieve scossa recata alla istruzione pubblica dalla espulsione dei Gesuiti (1767) veniva riparata dal savio provvedimento che assegnava il cospicuo patrimonio della Compagnia alla beneficenza, agli studî ed alle scuole che dappertutto si aprivano.

Gli spettacoli si alternavano con le feste, e le une e gli altri si succedevano con inalterata puntualità. Titolati, civili, popolani vi prendevano parte e se le godevano in ragione del loro grado, della loro inclinazione e dell'uso tradizionale. La rassegna di quegli spettacoli e di quelle feste sarebbe essa sola materia d'un libro: tanti e così multiformi sono i gruppi nei quali, per funzioni civili e cerimonie religiose, per passatempi ordinarî e scene occasionali, per divertimenti continui e giuochi periodici, essa potrebbe scompartirsi e classificarsi.

La raccolta che io do alla luce comprende quattrocento tradizioni popolari: trecento nel testo, cento sotto la rubrica delle Varianti e Riscontri. Esse son divise per cinque serie, di cui la prima abbraccia fiabe di re, di principesse fatate, di draghi e mamme-draghe; la seconda novelle che narrano piacevolezze, motteggi, facezie, burle che popolo e letterati fanno avvenire nel tal paese, e in persona del tale o tal altro; la terza, tradizioni storiche e fantastiche di luoghi e di persone; la quarta, proverbi e modi di dire proverbiali spiegati, per la loro origine, con aneddoti e storielle; la quinta, favolette e apologhi nel significato ordinario della parola. Questa divisione non è ar...

Well, gentlemen, here's a tale that people have told time and again . . . . So begins the title story in this collection of fifty Sicilian folk and fairy tales edited and translated by noted folklore scholar Jack Zipes. But while some of the stories may sound as if they've been told time and again--such as variations on Cinderella and Puss in Boots--many will enchant English-language readers and storytellers for the first time. From "The Pot of Basil" to "The Talking Belly," "The Little Mouse with the Stinky Tail" to "Peppi, Who Wandered out into the World," the stories in Catarina the Wise range from simple tales of getting a new dress or something good to eat to fantastical plots for outwitting domineering husbands, rescuing impoverished fathers, or attracting wealthy suitors (frequently the Prince of Portugal). Many feature strong, clever women (usually daughters who become queen). Many are funny; many are wise. Some are very, very strange. As Zipes relates, the true story of their origins is as extraordinary as the tales themselves. Born to a poor family of sailors in Palermo, Giuseppe Pitrè would go on to serve with Garibaldi, become a traveling country doctor, and gather one of the most colossal collections of folk and fairy tales of the nineteenth century. But while his work as a folklorist rivaled that of the Brothers Grimm, Pitrè remains a relative unknown. Catarina the Wise highlights some of the most delectable stories at the heart of his collection. Featuring new, original illustrations, this book is a beautiful, charming treasure for any fan of story, storytelling, and heroines and heroes living happily ever after--sometimes.

Giuseppe Pitre, a nineteenth-century Sicilian physician, gathered an enormous wealth of folk and fairy tales as he traveled and treated the poor throughout Palermo. This two-volume set collects 300 and 100 variants of his most entertaining and most important folk and fairy tales.