Gjør som tusenvis av andre bokelskere
Abonner på vårt nyhetsbrev og få rabatter og inspirasjon til din neste leseopplevelse.
Ved å abonnere godtar du vår personvernerklæring.Du kan når som helst melde deg av våre nyhetsbrev.
Il diffondersi della pandemia di coronavirus SARS-CoV-2 nel corso dell'inverno 2020, dapprima in Asia orientale, poi in Europa e successivamente nel resto del pianeta, ha rappresentato e continua tutt'oggi a costituire, a livello globale, una delle minacce piu importanti per la salute registrate negli ultimi decenni, almeno nel novero delle malattie infettive. L'Italia è stato uno dei Paesi piu precocemente e intensamente coinvolti. Già nell'estate 2020 i contagi nel nostro Paese erano oltre 234 mila e i decessi hanno superato le 33 mila unita. Erano numeri destinati ad aumentare, specie se i tentativi adottati per affrontare l'emergenza sanitaria non riuscirono a contenere stabilmente la propagazione del virus e gli allentamenti delle misure di distanziamento sociale implementate nei vari Stati, seppur secondo modalità differenti, provocheranno il riacuirsi della malattia e la nascita di nuovi focolai. A maggio 2020, il quadro clinico in lento ma costante miglioramento ha permesso l'avvio della cosiddetta fase 2 della gestione della malattia, eppure il bilancio delle vittime rimane tragico, con un significativo eccesso di mortalita rispetto all'atteso. A cio si aggiunga che il numero dei decessi che sono direttamente o indirettamente imputabili al virus e sicuramente sottostimato. In questo conteggio vengono infatti considerati unicamente i decessi avvenuti tra i casi di COVID-19 diagnosticati, mentre non sono inclusi tutti i decessi per coronavirus che hanno riguardato individui non sottoposti a tampone.
Oggetto di tale scritto è scoprire analizzando e capire come la salute venga garantita all'interno di contesti privativi della libertà. Ciò appare di profondo interesse date le peculiarità dell'ambiente carcerario, nel quale si intersecano esigenze spesso inconciliabili. Sotto questo aspetto occorre domandarsi come la tutela della salute e la garanzia del servizio sanitario si rapportino con i profili più strettamente securitari. L'area sanitaria e l'area custodiale incidono entrambe sul medesimo soggetto, in una costante intersezione di cui non appare semplice tracciarne i confini. Le due aree sono state approcciate d.lgs. 230 del 1999, il quale ha sancito un nuovo riparto di competenze in ambito sanitario. Le prestazioni sanitarie devono essere garantite dalle singole aziende sanitarie, con standard equivalenti a quelli assicurati ai cittadini liberi; mentre l'amministrazione penitenziaria si occupa di garantire e tutelare la sicurezza all'interno dell'istituto. A tal fine il personale sanitario, prima dipendente dal Ministero di Grazia e Giustizia, è stato trasferito all'interno del Servizio Sanitario Nazionale, e per questo, nelle singole Aziende Sanitarie Locali. Il trasferimento ha inoltre interessato le risorse economiche, le attrezzature e i beni strumentali.
Abonner på vårt nyhetsbrev og få rabatter og inspirasjon til din neste leseopplevelse.
Ved å abonnere godtar du vår personvernerklæring.