Gjør som tusenvis av andre bokelskere
Abonner på vårt nyhetsbrev og få rabatter og inspirasjon til din neste leseopplevelse.
Ved å abonnere godtar du vår personvernerklæring.Du kan når som helst melde deg av våre nyhetsbrev.
Questa notte m'apparve al capezzale Una bieca figura. Ne l'occhio un lampo ed al fianco un pugnale, Mi ghignò sulla faccia.¿Ebbi paura.¿ Disse: «Son la Sventura.» «Ch'io t'abbandoni, timida fanciulla, Non avverrà giammai. Fra sterpi e fior, sino alla morte e al nulla, Ti seguirò costante ovunque andrai.» ¿Scostati!... singhiozzai. Ella ferma rimase a me dappresso. Disse: «Lassù sta scritto. Squallido fior tu sei, fior di cipresso, Fior di neve, di tomba e di delitto. Lassù, lassù sta scritto.» Sorsi gridando:¿Io voglio la speranza
Ti fui compagna per le ignote strade del mondo e all'ombra dei crocicchi, in una vita lontana che fu mia, fu mia come questa non già che s'attorciglia al mio collo e al mio cor, segni imprimendo di ferro e corda nelle nude carni. Avevi, come adesso, una giacchetta logora, un viso a lama di coltello, una bocca di fame e di sarcasmo; e andavi senza meta, e andavi senza dolore, solo con la tua miseria, e gran signore della libertà. Lo so.¿Per te non c'era e non c'è posto nel mondo disegnato a quadratini ben distinti, con cifre di classifica ben chiare.¿V'è qualcuno che ti crede un barbaröe ti esecräed ha paura di te.¿Non io, che son della tua razza. Non mi conosci più?......
Abonner på vårt nyhetsbrev og få rabatter og inspirasjon til din neste leseopplevelse.
Ved å abonnere godtar du vår personvernerklæring.