Gjør som tusenvis av andre bokelskere
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CRITONE.I.Chi era, Socrate, quello col quale tu discorrevi jeri nel Liceo? E' c'era pur una gran folla intorno a voi, sicchè io, che avrei voluto sentire, non potetti avvicinarmi tanto che mi riuscisse d'intender nulla. Però, mi alzai sulla punta de' piedi, e gli guardai in viso, ed e' mi parve un forestiero quello col quale tu discorrevi. Chi era egli?SOCRATE.Ma di chi tu dimandi? Giacchè ce n'era due, non uno...
CEFALO Noi ci movemmo di casa, da Clazomene, per andare a Atene; e là giungendo, ci abbattemmo a Adimanto e Glaucone, nella piazza. Adimanto, pigliatomi per mano, disse: - Ti saluto, o Cefalo; se mai ti abbisogna cosa di qua, che noi possiamo, di'. Risposi: - Io sono venuto per cotesto, ché io ho bisogno di voi. Ed egli: - Che hai tu bisogno? Ed io: - Il fratello vostro per madre, che nome ha? non me ne ricordo io, ch'egli era giovinettino quando ci venni la prima volta da Clazomene: è tanto! il padre avea nome Pirilampo, mi par cosí..
ECHECRATE Ci eri proprio tu, o Fedone, quel giorno nel quale Socrate bevve il veleno nella carcere, o te l'han contato? FEDONE Ci era proprio io, Echecrate. ECHECRATE E che è ciò ch'egli disse avanti di morire? e come è morto? io avrei voglia di saperlo. Ora cittadini di Fliunte non ce ne va piú nessuno ad Atene; e forastieri è tanto che non ce n'è capitati di là, i quali ci recassero chiare novelle: salvo ch'egli morí bevendo veleno; e null'altro. FEDONE E non v'han neppure contato come fu fatto il giudizio? ECHECRATE Questo sí, ce l'ha contato un tale; e ci siamo maravigliati che passasse tanto tempo dopo la condanna, innanzi ch'egli fosse fatto morire. Come fu, Fedone? FEDONE Per ...
: La vostra dimanda non m'ha colto alla sprovvista, par a me; ché è poco, da casa mia, dal Falero, mi toccò a venire su in città. Ora un tale dei miei conoscenti, di lungi, m'aocchiò da dietro, e mi diè una voce in maniera scherzosa dicendo: - Eh tu, Falerese, Apollodoro, non aspetti eh? - Io sto, e aspetto. Ed egli: - Io cercavo di te pur ora, Apollodoro mio, per la voglia che io ho d'aver conoscenza degli amorosi ragionamenti fatti al banchetto da Agatone, Socrate, Alcibiade e quegli altri che vi si trovavano. Parlommene sí un tale che li aveva sentiti da Fenice, il figliuol di Filippo; ed egli mi disse che li sapevi anche tu: tanto per parte sua mi lasciò in un bel buio. Va', contame...
SOCRATE Dove, caro Fedro? e donde? FEDRO Da Lisia, o Socrate, il figliuol di Cefalo, e me ne vo a spasso fuor le mura; che ben l'ho passata lí a stare a sedere sin dal mattino. E all'amico tuo e mio dando io mente, ad Acumeno, passeggio per le vie aperte; che, dice cosí, ci s'invigorisce piú che ad andar sotto a' loggiati. SOCRATE E' dice bene, o amico; ma Lisia era in città, pare? FEDRO Sí, da Epicrate; qui a casa Morico, qui, presso all'Olimpio. SOCRATE Che vi si è fatto? O gli è certo v'ha convitato Lisia, dandovi a mangiar le sue orazioni. FEDRO Saprai, se hai tempo di camminare tu, e prestarmi orecchi. SOCRATE Che? non credi tu che la cosa dell'aver novella della conversazione ...
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