Gjør som tusenvis av andre bokelskere
Abonner på vårt nyhetsbrev og få rabatter og inspirasjon til din neste leseopplevelse.
Ved å abonnere godtar du vår personvernerklæring.Du kan når som helst melde deg av våre nyhetsbrev.
Chi scompare nella morte ci è negato per sempre. La morte di un caro crea la sensazione di una eternità che incide, nel cuore e nell'anima di chi resta, il senso dell'infinito che proprio la morte sembra volere precludere. Nel nostro confronto obbligato conl'assenza "per sempre", la scrittura, e più di ogni altra forma letteraria, la scrittura poetica, acquista il senso di un gesto di risarcimento, di restituzione simbolica della presenza, per il tramite delle parole.
Un'analisi del film Persona (Persona, 1966) che muove dalla metafora della maschera, nella vita come nell'arte e dal silenzio come rappresentazione universale della incomunicabilità.temi ricorrenti nel grande cinema di Ingmar Bergman.
"Da quei giorni felici, che oggi mi appaiono come in un sogno - bello, ma ormai sbiadito - sono passati più di quaranta anni. Per quanto possono sembrare lontani, quei Giorni, quel Mondo, quelle Persone, insinuano il dubbioche non siano mai esistiti davvero.In questo libro non si tratterà di come magnificare quei giorni, quel Mondo, quelle Persone; ma si tenterà, piuttosto,d'impedire la definitiva estinzione del loro fin troppo effimero ricordo."
L'isola di Faro e Ingmar Bergman sono un tutt'uno.Parlare degli ultimi quarant'anni della vita di Bergman e parlare di Faro è la stessa cosa. Faro è la metafora dell'isolamento, geografico e intellettivo, di Bergman dal resto del mondo e dai suoi abitanti. Non è un caso che io abbia voluto contrappuntare il titolo di questo mio lavoro con un chiasma che può apparire ovvio ma che ha l'ambizione di essere assai eloquente. I destini dell'uomo e del luogo si sono intrecciati per circa quarant'anni; uno spazio temporale abbastanza lungo per qualsiasi uomo; infinitesimo rispetto alla durata del luogo.
Una regione italiana ingiustamente dimenticata.Oltre ad essere la più piccola, insieme alla Valle d'Aosta, delle venti regioni italiane, il Molise è sicuramente la meno conosciuta; quella meno battuta dai sentieri turistici; quella di cui anche i connazionali sanno e conoscono di meno.
Questi luoghi aspri mi hanno regalato molte più storie di quante pensavo ne potessero contenere; più di quante me ne servissero. Fornendomi un materiale ricco, appassionante dal punto di vista storico, umano, architettonico, archeologico, naturalistico. All'altezza della bellezza e del fascino di questa fetta d'Abruzzo, così selvaggia e amena al tempo stesso.
la Storia di Coreno raccontata attraverso tre fasi che si riferiscono ad altrettanti periodi: l'epidemia di peste; la strage dei soldati francesi del 1799; il brigantaggio. L'idea di questo lavoro, che prosegue nel solco profondo e imperituro già tracciato da Don Peppino e che, forse, con enfasi eccessiva, ho voluto chiamare (anch'io) "La Storia di Coreno", proviene da una attenta (ri)lettura analitica, anzi da uno studio, che non mi asterrei dal chiamare "esegetico", che ho provveduto personalmente a fare dell'intero vecchio libro di Don Peppino (non attenendomi solo al contenuto del corpo del testo, ma scavando, anche e soprattutto, dal corpo delle numerose note e dalla vasta bibliografia), e insieme dalla necessità di accorpare in un unico testo la mia "rilettura-riscrittura" di quel libro, con l'aggiunta, che mi auguro possa essere considerata preziosa ed esaustiva, di stralci di racconti personali, inediti e originali, ricerche e approfondimenti monografici.
Le mie storie non sono testi solenni ma sono normalmente brevi, come epigrafi, e in esse tento di mettere nella giusta luce brandelli di vite delle persone che ho conosciuto. Anche questa raccolta di racconti, infatti, è stata resa possibile dalle persone e dalle loro vite (normali, in molti casi; straordinarie, in alcuni); dalle loro esperienze di vita (normali, in molti casi; strane, in alcuni), dagli aneddoti a loro legati, dai racconti: raccolti personalmente da me o riportati da altri testimoni. Dalla quantità di queste informazioni è possibile ricostruire un modo di vivere, anzi, un modo di intendere la vita che, probabilmente, non esiste più; che è scomparso e che non è più possibile riesumare, se non attraverso la narrazione, le parole scritte, in una parola, i racconti.
Abonner på vårt nyhetsbrev og få rabatter og inspirasjon til din neste leseopplevelse.
Ved å abonnere godtar du vår personvernerklæring.