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La storia di Trieste, dal 1382 al 1918, è quella di città e porto dell'Austria. Con lo sfaldamento dell'Impero austro-ungarico e la sconfitta nella prima Guerra Mondiale Trieste visse il suo periodo più nero della colonizzazione sabauda e della sciagurata dittatura fascista che ingigantì l'odio tra gli estremismi italiano e sloveno, che altro non seppero fare che seminare odio. Oggi, grazie al suo status internazionale sancito nel secondo dopoguerra dal Trattato di Pace firmato dall'Italia, Trieste sta riguadagnando il suo ruolo di porto della Mitteleuropa. Con le fotografie raccolte nel quaderno, scattate girando per le strade di Trieste, l'Autore ha cercato di dare testimonianza delle tracce ancora vive e presenti del passato della città, della sua multietnicità, della sua vocazione economica, ma anche dell'attualità e delle prospettive che le si offrono oggi, dopo tanta acqua passata sotto i ponti della storia.
La storia di Trieste, dal 1382 al 1918, è quella di città e porto dell'Austria. Con lo sfaldamento dell'Impero austro-ungarico e la sconfitta nella prima Guerra Mondiale Trieste visse il suo periodo più nero della colonizzazione sabauda e della sciagurata dittatura fascista che ingigantì l'odio tra gli estremismi italiano e sloveno, che altro non seppero fare che seminare odio. Oggi, grazie al suo status internazionale sancito nel secondo dopoguerra dal Trattato di Pace firmato dall'Italia, Trieste sta riguadagnando il suo ruolo di porto della Mitteleuropa. Con le fotografie raccolte nel quaderno, scattate girando per le strade di Trieste, l'Autore ha cercato di dare testimonianza delle tracce ancora vive e presenti del passato della città, della sua multietnicità, della sua vocazione economica, ma anche dell'attualità e delle prospettive che le si offrono oggi, dopo tanta acqua passata sotto i ponti della storia.
La storia di Trieste, dal 1382 al 1918, è quella di città e porto dell'Austria. Con lo sfaldamento dell'Impero austro-ungarico e la sconfitta nella prima Guerra Mondiale Trieste visse il suo periodo più nero della colonizzazione sabauda e della sciagurata dittatura fascista che ingigantì l'odio tra gli estremismi italiano e sloveno, che altro non seppero fare che seminare odio. Oggi, grazie al suo status internazionale sancito nel secondo dopoguerra dal Trattato di Pace firmato dall'Italia, Trieste sta riguadagnando il suo ruolo di porto della Mitteleuropa. Con le fotografie raccolte nel quaderno, scattate girando per le strade di Trieste, l'Autore ha cercato di dare testimonianza delle tracce ancora vive e presenti del passato della città, della sua multietnicità, della sua vocazione economica, ma anche dell'attualità e delle prospettive che le si offrono oggi, dopo tanta acqua passata sotto i ponti della storia.
Dal 1980 al 1982, sulle pagine de "Il Cittadino" di Lodi, comparve una rubrica di contenuto ambientale, "Cronache naturali" affidata a Sergio Fumich. La rubrica sotto la spinta di alcune problematiche ambientali, lo smaltimento dei rifiuti, l'uso della chimica in agricoltura, la presenza della contermine centrale nucleare di Caorso, l'inquinamento dei corsi d'acqua, e la prospettata costruzione di una centrale a carbone a Tavazzano, ebbe subito un accentuato taglio ambientalista, pur attenendosi sempre ad una corretta informazione scientifica ed alla divulgazione di dati piuttosto che alla polemica politico-amministrativa. La ripubblicazione degli articoli oggi rappresenta una documentazione utile per conoscere fatti che hanno interessato e segnato le diverse comunità allora, ma anche uno stimolo ad usare di fronte ai problemi attuali un vigoroso esercizio di critica di tutto quanto venga proposto, anteponendo sempre e comunque l'interesse della collettività. Costi quello che costi.
Cosa sappiamo dell'Undici Settembre? Di quegli avvenimenti sappiamo quanto abbiamo vissuto da spettatori davanti agli schermi televisivi, vittime tutti noi del concretarsi in grande stile di un "effetto Cnn", realizzato con una regia temporale precisa e meticolosa. Sappiamo cosa quell'evento ha generato: la guerra in Afghanistan, la guerra in Iraq. E uno scontro senza quartiere di civiltà.
La vicenda, qui raccontata attraverso documenti del tempo, risale al 2004-2005. Ma trova ancora oggi la sua attualità come ci insegnano recenti eventi che hanno denunciato una violazione della privacy ovunque nei mezzi di comunicazione a livello mondiale. Attraverso i documenti raccolti allora si racconta il sequestro di un sito web ospitato su un server della sinistra movimentista, ma soprattutto, ed è ciò che conta, la violazione nel contempo della privacy e dei contenuti di molti gruppi, associazioni e movimenti tra cui, particolarmente grave, quella del Genova Legal Forum. Questo opuscolo doveva essere pubblicato nel 2005, ma per diverse vicissitudini editoriali allora fu accantonato. Ritrovato ora tra carte d'archivio, si è pensato, come Circolo Andreani, alla sua pubblicazione in quanto testimonianza, seppure settoriale e limitata, dell'atmosfera di quegli anni, che hanno visto ben più importanti violazioni da parte di organismi delle istituzioni.
Nel recupero della biblioteca delle sorelle Zanoni, possidenti, trasferitesi a Brembio intorno agli anni Trenta, è stata ritrovata una copia ben conservata del libro, pubblicato dalla Casa Editrice "La Montanina" dell'Opera Italiana Pro Oriente, a Milano nel febbraio 1929. Il libro contiene i temi premiati nel concorso nazionale per la Celebrazione del Pane rivolto alle scuole superiori, indetto nel 1928. Nella prefazione l'Opera Pro Oriente auspicava: "Questo libretto (...) dovrebbe trovar fortuna nelle campagne" perché lavorar la terra non è bucolica letteratura, "lavorar la terra è opera di pudico e oscuro coraggio; e la bellezza che sorge da quell'ostinato battagliare fra le zolle è, dal vero contadino, sentita in cuore quasi cupamente: con un lampo tenero e rude e fugace negli occhi contenti". I temi premiati hanno "trovato il tono giusto del celebrare terra e pane: non ditirambi, non frascherie; ingenua ammirazione, invece, e pronta facilità a capire di quanto sudore si prosperino la terra e la mensa".
Con la sua crescente diffusione sulla rete, lo strumento "blog" diventa una delle forme di espressione e comunicazione del pensiero maggiormente usate dall'autore nell'ultimo decennio. Il libro raccoglie annotazioni e articoli pubblicati nel mese di luglio 2006 sul blog "Giorno dopo giorno". I principali argomenti, toccati in questo primo libro sulle vicende dell'estate 2006, riguardano la vicenda di "Calciopoli", le difficoltà del governo Prodi e le missioni italiane all'estero, in particolare in Afghanistan, il rapimento di Abu Omar, il G8 a Mosca, la guerra d'Israele in Libano ed il massacro di Cana.
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