Gjør som tusenvis av andre bokelskere
Abonner på vårt nyhetsbrev og få rabatter og inspirasjon til din neste leseopplevelse.
Ved å abonnere godtar du vår personvernerklæring.Du kan når som helst melde deg av våre nyhetsbrev.
Padre e figlio, rampolli dell'alta società europea del secolo passato, liberali raffinati, scettici, schopenhaueriani e nicciani, s'interrogano sulle cause profonde dell'antisemitismo contemporaneo. Heinrich scrive a inizio Novecento, poco dopo il bestseller di Chamberlain sui "fondamenti del XIX secolo". Richard, noto oggi quale fondatore del movimento Paneuropa e "ideologo" del presunto piano di "sostituzione etnica", si concentra sulla genesi e sulla fortuna dell'antisemitismo nazista espresso nel "mito del XX secolo" di Rosenberg. Questo saggio contiene e analizza la visione "illuminata" e "gnostica" dell'antisemitismo, considerato il frutto dell'intolleranza religiosa prima ebraica, poi cristiana e, infine, pagana, basata sul dualismo della logica occidentale di ascendenza aristotelica.
Lou Andreas-Salomé non è stata solo una delle menti più brillanti dell'Europa fin-de-siècle. Ha saputo anche scandagliare in profondità la coscienza occidentale con i suoi lavori di filosofia e l'incoscio con le sue opere letterarie. Vincenzo Pinto raccoglie alcuni saggi dedicati agli inediti letterari in italiano di Lou Andreas-Salomé, proponendo una stimolante lettura (invertita) della psicoanalisi freudiana.
In una Vienna surreale va in scena la seconda puntata di Aleph. Il mistero della morte di Schwartzman s'infittisce ancora di più. Entrano in gioco nuovi attori della partita. E sullo sfondo della rincorsa alla sacra formula si stagliano le misteriose morti dei soldati sovietici.
Il Mein Kampf (La mia battaglia) è la biografia politica di Adolf Hitler, scritta durante e dopo il periodo di prigionia successivo al fallito colpo di stato del novembre 1923. Lo storico Vincenzo Pinto propone, per la prima volta in Italia, una raccolta di saggi critici di studiosi italiani e stranieri, dedicati a meglio comprendere un testo molto citato, ma poco letto: dall'origine del libro all'uso politico, dall'analisi del contenuto sino al possibile utilizzo didattico. Il Mein Kampf perde la sua aura "mitica" per diventare un testo collocato nel suo contesto, senza fantasmi e senza paure. Un libro difficile, inquietante, ma alla portata di tutti.
Un chimico lavora nella Buna di Auschwitz per sperimentare un agente che creerà un uomo nuovo. La formula è ambita da tutti. Un giallo fantastorico in dodici puntate, che parla di ebrei e antisemiti, in una spirale di eventi misteriosi e avvincenti che si concluderanno con la fondazione dello Stato di Israele.
Il "Mein Kampf" "(La mia battaglia") è la biografia politica di Adolf Hitler, scritta durante e dopo il periodo di prigionia successivo al fallito colpo di stato del novembre 1923. Lo storico Vincenzo Pinto propone una raccolta di saggi critici di studiosi italiani e stranieri, dedicati a meglio comprendere un testo molto citato, ma poco letto: dall'origine del libro all'uso politico, dall'analisi del contenuto sino al possibile utilizzo didattico. Il "Mein Kampf" perde la sua aura "mitica" per diventare un testo collocato nel suo contesto, senza fantasmi e senza paure. Un libro difficile, inquietante, ma alla portata di tutti.
Lo storico Vincenzo Pinto propone una raccolta di saggi critici di studiosi italiani e stranieri, dedicati a meglio comprendere un testo molto citato, ma poco letto: dall'origine del libro all'uso politico, dall'analisi del contenuto sino al possibile utilizzo didattico. Il "Mein Kampf" perde la sua aura "mitica" per diventare un testo collocato nel suo contesto, senza fantasmi e senza paure. Un libro difficile, inquietante, ma alla portata di tutti.
Come rappresentò Rembrandt l'ebreo e l'ebraismo? Perché mutò la propria visione nel corso del tempo? Che differenza c'era fra l'ebraismo sefardita e quello ashkenazita nell'Amsterdam di metà Seicento? A tutte queste domande fornisce risposte esaurienti la tesi di laurea del 1924 di Netty Reiling, una giovane studentessa ebrea tedesca che di lì a poco avrebbe assunto lo pseudonimo di Anna Seghers, la grande e celebre scrittrice comunista. Ricorrendo al metodo comparativo, l'autrice ci consegna un minuzioso lavoro critico di storia dell'arte condito da una teoria estetica molto attenta al rapporto fra realtà immaginata e realtà effettiva.
Abonner på vårt nyhetsbrev og få rabatter og inspirasjon til din neste leseopplevelse.
Ved å abonnere godtar du vår personvernerklæring.