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Hypercars by their Creator. Co -written by Buzzonetti and the extraordinary designer of expensive hypercars, Horacio Pagani, this is the Official Book, that recounts the extraordinary story of Pagani, from his early years in Argentina to his development of the company that manufactures and sells the Pagani Zonda cars.Pagani moved to Modenas Motor Valley and brought with him a combination of technical ability and ideas for the clever use of innovative composite materials to create and construct high-level sports cars, that combine technology with style, speed , and beauty.Horacio Pagani, was once manager of Lamborghinis
Per come l'hai costruita e raggiunta, per gli avversari con i quali ti sei misurato e hai sconfitto, per il luogo o le circostanze in cui l'hai riportata, la magia della vittoria non si ripete mai uguale. Anche per me è così: la prima in assoluto; la prima nel campionato del mondo rally; quella conquistata di forza o quella inventata con l'astuzia. Quella in cui il cuore ha prevalso su piede e cervello. Ventotto volte il destino ha fatto sì che lungo la mia carriera incrociassi il successo, diciassette quelli nei rally di più alto livello. Impossibile decidere una classifica. Eppure, fra tutti, uno prevale prepotente nella mia memoria: la vittoria al Safari del 1988. Una vittoria perfetta, perfino storica. Non ero indicato tra i favoriti e la Lancia non l'aveva mai spuntata nel rally del Kenya, una sfida unica nel suo genere e perciò ineguagliabile, la più difficile, spietata e imprevedibile di sempre per uomini e mezzi. Forse per il fatto che oggi il Safari è ridotto a un rally come gli altri e del suo leggendario passato non rimane che il nome e non lo spirito, o magari perché curiosi di quella strepitosa stagione della Lancia si sta, ahimè, perdendo la memoria, è nato, se così si può dire, questo libro che parla non tanto e non solo di Miki Biasion in Africa orientale, quanto dell'epopea della Delta al Safari riassunta in due numeri: 6 presenze, 3 affermazioni. Coinvolgendo, come in altri miei intermezzi letterari, Maurizio Ravaglia che, da giornalista, di rally del Kenya all'epoca ne ha raccontati dal vivo una dozzina, ha preso corpo questo diario-documentario in cui alle gioie e alle delusioni provate al volante, e agli episodi di gara più significativi e curiosi, ho voluto accompagnare la testimonianza del Safari vissuto dietro le quinte: dalla preparazione delle varie versioni della Delta "Africa" alle diverse fasi e ai segreti della pianificazione della competizione equatoriale. Con il piacere e l'ambizione di far rivivere l'atmosfera di quella Mille Miglia africana e quel tempo pieno di fascino.
Sullo sfondo della storia dell'Impero del Sol Levante tra guerre e conquiste, ai primi del Novecento in Giappone cresce la passione per la fotografia. Scoppiata la Prima guerra mondiale e raggiunta l'autosufficienza militare, il gigante Mitsubishi fonda Nippon Kogaku K. K. per produrre il vetro ottico necessario a microscopi, telescopi e obiettivi fotografici di alta qualità. Soprattutto fornirà "munizioni ottiche" alle forze armate fino all'ultimo giorno della Guerra del Pacifico, il 15 agosto 1945. La sconfitta spinge il Giappone ad affrontare un futuro difficile, ma presto riaprono le fabbriche e i commerci con l'estero. Nippon Kogaku prende la via della fotografia e degli strumenti di precisione che la porteranno ad essere leader del settore.
Alcune automobili sono destinate a entrare nella hall of fame prima ancora della presentazione. Come la Ferrari BB (Berlinetta Boxer), non a caso accostata a un¿altra celebre B.B. per il fascino e immagine graffiante: la diva francese Brigitte Bardot. La Ferrari BB non è però solo una meravigliosa gran turismo che incanta a prima vista. Sono numerosi i motivi di interesse legati a questo eccezionale modello di Maranello, ampiamente raccontati in questo esclusivo volume, ricchissimo di dettagli e curiosità inedite, particolarmente curato anche sotto l¿aspetto grafico: grande formato, fotografie in massima parte appositamente realizzate, con 9 vetture a disposizione (delle tre serie previste), oltre alle versioni ¿corsä. La BB è stata prima Ferrari stradale a motore posteriore a 12 cilindri di elevata potenza: un passaggio non semplice per Maranello, come spiegano nel volume l¿ingegnere Piero Ferrari (sua la prefazione), all¿epoca giovanissimo e già integrato nella fabbrica creata dal padre, e l¿ingegnere Leonardo Fioravanti, autore dello stile per la Pininfarina e responsabile dello sviluppo assieme agli uomini del Cavallino. La BB è ugualmente celebre per il motore a 12 cilindri a V di 180°, scelta inusuale, ideata dall¿ingegnere Mauro Forghieri per il formidabile motore ¿312¿ di F.1. L¿evoluzione e le affinità tra le due unità sono raccontate dallo stesso grande ingegnere modenese, mentre lo sviluppo dei prototipi è affidato ai ricordi di altri due protagonisti di primo piano: il pilota Arturo Merzario e il notissimo ¿re dei collaudatori¿, Dario Benuzzi, per quasi 50 anni impegnato alla guida delle Ferrari, F.1 comprese. Altro commentatore di quel periodo, il carrozziere Franco Bacchelli, responsabile dello sviluppo della versione da corsa ¿Le Mans¿, ricordata attraverso le 29 vetture ufficiali realizzate, anche con i ricordi dell¿ex-pilota Maurizio Flammini.
La storia della Ferrari, raccontata in diretta dall¿ingegnere Mauro Forghieri, protagonista del periodo più appassionante tra quelli legati alle vicende del Cavallino. Si parte dall¿inedita ¿Nota caratteristicä del giugno 1960, sorta di ¿pagellä (con valutazioni in Intelligenza, Attitudini, Disciplina, Attaccamento al lavoro, Cultura), che concludeva i tre mesi di prova, fino alle dimissioni dello stesso ingegnere il 27 maggio 1987, un anno prima della scomparsa del grande Costruttore di Maranello. Sono gli anni della grande crescita della Ferrari, della sfida con la Ford nelle gare endurance, della mitica 312T portata al massimo livello da Niki Lauda, del passaggio ai motori turbo con Gilles Villeneuve. Tante vittorie (54 GP iridati e 11 titoli iridati F.1 tra ¿Piloti¿ e ¿Costruttori¿), tutte con progetti firmati dall¿ingegnere Forghieri, ¿uomo-ombrä di Ferrari e testimone di tutto quanto accadeva in fabbrica e sui campi di gara. Un autentico ¿Romanzo della Ferrari¿, diviso in 41 capitoli, unico perché dettato e autorizzato dal Grande Ingegnere che ci ha purtroppo lasciati il 2 novembre 2022.
Come nasce lo stile di un'automobile? Come si arriva al vertice della divisione "Design" di una grande Casa automobilistica, settore continuamente sotto il "fuoco amico" dell'intero staff dirigenziale, presidenti e amministratori delegati compresi, perché lo stile si presta alle interpretazioni più disparate? A queste domande risponde Walter De Silva, Designer di indiscutibile fama, con esperienze al vertice in un numero impressionante di marchi: Fiat, Alfa Romeo, Audi, Seat, Volkswagen, Skoda, Lamborghini, Bentley e Bugatti, oltre che con contatti dirette in Ducati e Porsche. Una lunga vicenda, raccontata da De Silva in forma brillante e spontanea, dando al lettore l'impressione che l'autore sia riuscito a trasferire sulla carta la propria capacità espressiva nel Design, compresi gli stati d'animo, il pathos, umori e malumori, che hanno caratterizzato la genesi delle tante automobili che ha firmato. Sensazione rinforzata dalla pubblicazione, accanto al testo, di numerosi disegni originali dell'autore. Il racconto di De Silva, procede agile grazie alla frammentazione in episodi, molti dei quali vedono protagonisti l'autore e nomi celebri del gotha motoristico mondiale, come gli ingegneri Ghidella e Cantarella (protagonisti del complicato periodo attraversato dal Gruppo Fiat negli ultimi anni dello scorso secolo), l'Avvocato Agnelli e il fratello Umberto, Sergio Marchionne e i vertici del Gruppo Volkswagen, dove comandava un monarca geniale e assoluto, il professor Ferdinand Piëch, nipote di Ferdinand Porsche. Colui che ha voluto "assolutamente" De Silva nel Gruppo. Di scena naturalmente tutti i celebri modelli del designer milanese, come i prototipi Alfa Romeo Proteo e Nuvola e le berline 156 e 147. Lunghissimo l'elenco dei modelli studiati per il Gruppo VW, tra i quali brilla l'Audi A6 "terza generazione", sulla quale ha debuttato la celebre calandra definita "single frame", dal disegno coraggioso, che abbraccia l'intera zona anteriore e che da allora (2004) caratterizza l'intera produzione della Casa di Ingolstadt. Sono ricordi di giornate di successo ma anche di battaglie per affermare le proprie idee, in un vero "romanzo dell'automotive", che ha per protagonista il Design, ma non solo! Prefazione di Flavio Manzoni
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