Om La politica estera degli Stati Uniti in Medio Oriente e l'11 settembre 2001
La comprensione di come viene formulata una politica estera implica la conoscenza della storia dello Stato oggetto di studio e dei vari eventi che guidano le azioni degli attori internazionali. Le azioni esterne di uno Stato possono essere spiegate attraverso il realismo offensivo, che spiega che, non essendoci un'organizzazione sovranazionale che regoli queste azioni, la chiave per la sopravvivenza è il potere. L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di identificare i cambiamenti nella politica estera degli Stati Uniti verso il Medio Oriente, in particolare verso l'Afghanistan e l'Iraq, dall'inizio della Guerra Fredda fino al primo decennio successivo agli attacchi dell'11 settembre 2001. Gli interessi degli Stati Uniti in Medio Oriente esistono fin dalla Guerra Fredda e rappresentano il massimo sforzo del Paese per contenere l'avanzata dell'Unione Sovietica. La strategia politica degli Stati Uniti per la regione è una questione vitale di mantenimento di uno status quo politico ed economico che permetta lo sfruttamento e la commercializzazione del petrolio a prezzi accessibili. Gli attentati del 2001 hanno cambiato l'orientamento della politica estera statunitense verso il Medio Oriente, culminando in guerre e crisi politiche.
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